.....ebbene si, dopo il post di ieri ho ripreso a fare il mondo.
Tra ieri ed oggi ho passato un bel po' di tempo a fare dolci, principalmente fiori di zucchero (rose) e poi anche il tronchetto alla nutella che Fra mi ha chiesto.... anche se io avrei voluto fare i cupcakes, ma vabbeh -.-
Questo è il tronchetto, di seguito le varie roselline ^^
Ok, lo ammetto: da bambina amavo giocare col pongo.
Scherzi a parte, qualche tempo fa per la festa di Fra provai a fare questa pasta di zucchero.... mi sta abbastanza antipatica a dirla tutta ma mi diverto molto a fare tutte queste cose.
Stamattina ho dato un'occhiata alla glassa reale e mi è venuto in mente che potrei farmi la torta questa estate.... e so già anche COME.... mweheueeeheuee >:D
Nulla di che in realtà, non molte news da ieri, giusto il fatto che oggi un mio amico mi ha rimandato ad un suo link dove tiene una storia che sta scrivendo in prima persona e... questa particolarità mi ha ricordato che due giorni fa, tornando a casa sotto la neve, anche io pensavo che potessi scrivere qualcosa in prima persona.
E so anche cosa.
La mia ultima esperienza lavorativa, durata poco, qualche mesetto, 6 mi pare, ma sufficienti a distruggermi fisicamente e mentalmente.
So anche cosa scrivere, o meglio, in quale momento farla iniziare: il 31 luglio, mio ultimo giorno di lavoro prima delle ferie-licenziamento, ed è stata una data molto particolare quella. Non tanto perché è stato l'ultimo giorno di lavoro, quanto per ciò che è successo risalendo le scale della metro a Vittorio Emanuele.
Non esagero, è stata un'esperienza che non voglio ripetere mai più.
Tuttora sono terrorizzata dalla possibilità di finire in un posto come quello.
Ho tenuto duro all'epoca non so per quale motivo.... ma quando tutto è finito è stato perché ho perso la pazienza.
Ho fatto tipo Andrea de Il diavolo veste Prada: ho tagliato i ponti. Lei lo faceva buttando il cellulare con un sorriso sicuro, ma nella realtà non è così semplice.
Chiudi il telefono in metro dove prende (Roma ha fatto questo bel regalo ai suoi lavoratori dipendenti di posti come il mio ex posto, dando la possibilità a pazzi maniaci scatenati in preda a raptus isterici di poterti raggiungere anche pre e post orario di lavoro in metro, grazie eh), batti il piede a terra a ritmo del walkman per calmarti e cerchi di fare di tutto per non piangere dal nervoso.
Vorresti uscire e far deragliare il treno dalla rabbia, invece devi stare zitta e buona.
Si, credo che scrivere di questa cosa sia la maniera migliore per togliermi di dosso gli ultimi residui di depressione che quei bastardi mi hanno lasciato addosso.
Il mobbing non è nè più nè meno che bullismo.
Subirlo ti distrugge.
Voglio scriverne, non in chiave ironica come quel libro famoso però, ma in chiave realistica perché quello che ho vissuto io assieme alle altre due segretarie (e che tuttora vivono altri avvocati, poveretti) è davvero drammatico.
Ne scriverò in prima persona.
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